L'aula di udienza
Di nuovo una magnifica rappresentazione del processo nel racconto L'intreccio delle circostanze, di Charles W. Chesnutt.
Un saggio
"L'allocuzione del presidente della corte alla giuria fu una chiara semplice esposizione della legge in materia di prove indiziarie indirette; quella mera esposizione fece presagire i contenuti del verdetto.
Gli occhi dell'imputato erano incollati al banco della giuria; la sua espressione era sempre più simile a quella di un animale braccato. Alle spalle della folla di gente di colore che si accalcava in fondo all'aula, in parte celato dalla sporgenza del camino, stava Tom, l'aiutante del fabbro. Se il volto è lo specchio dell'anima, allora l'anima di quell'uomo, avendo allentato il controllo su di sé in quel momento di eccitazione, era colmo di con cupiscenza, invidia e ogni altra malvagia passione.
I giurati sfilarono fuori dal loro banco ed entrarono nella stanza a loro riservata, dietro allo scranno del giudice. Nell'aula vi fu un momento di distensione- gli avvocati si misero a conversare attraverso il tavolo; il giudice chiamò con un cenno il colonnello Thornton"
"L'animazione nell'aula sembrò cessare per un tacito accordo, in previsione di un verdetto rapido. L'attesa non durò a lungo. Erano trascorsi appena dieci minuti, quando si udì un colpo alla porta, l'ufficiale l'aprì e giurati rientrarono nell'aua".
