Un giudice che guarda oltre
Nel racconto Il giudice di Ernst Wiechert è tratteggiata con estrema vivacità la figura di un giudice che guarda, stancamente, oltre.
"La vecchia donna delle more non portò la notizia alla polizia. Entrò così, senza bussare, nella piccola sala del tribunale dal tetto basso, dove ormai da tempo sopra il banco del giudice non vi era più appeso il quadro del Redentore. Rimase per un po' ferma sulla porta, guardando la contadina nel banco dei testimoni che, con un vestito di seta nero e con la rabbia esasperata di chi è minacciato nella sua proprietà, si dilungava sulla «facciataggine» della sua serva.
Il giudice sosteneva il capo con la mano sinistra e guardava oltre la donna che parlava, verso il fondo della sala. Ma tutti vedevano che il suo sguardo andava lontano, oltre il fondo. La contadina alzò la voce perché vedeva che il giudice non ascoltava, poi egli, improvvisamente, come risvegliato dallo stridente suono delle ingiurie della donna, rivolse lo sguardo verso il viso di lei, he era rosso d'ira, e chiese a bassa voce: «Quanti figli ha, signora?». «Tre!» rispose indignata; dopo una pausa, aggiunse che lo aveva già detto una dozzina di volte e che quello di cui la «facciata» racconta quelle menzogne dovrebbe essere il più giovane.«Tre sono molti», disse il giudice, sempre a bassa voce. «Tre cuori e sei mani possono procurare molto dolore».
Nella sala si fece silenzio assoluto e lo stesso protocollante alzò la testa e guardò il suo superiore con aria di biasimo".
