Cos'è la verità

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  • 25/06/2013
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Nei Quesiti sull’enciclopedia Voltaire introduce la voce Verità riprendendo il passo del Vangelo di Giovanni (XVIII, 37) nel quale è narrato l’interrogatorio di Gesù da parte di Pilato: un atto giudiziario, come espressamente ricorda il filosofo francese, perché Pilato “esercita la giustizia suprema in nome di Cesare, possiede la potenza della spada”.
Voltaire ricorda di come alla domanda di Pilato, diretta a provocare la confessione dell’imputato, “ma, dunque, tu sei re?”, Gesù abbia risposto “tu lo dici: io sono re; sono nato per questo e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è per la verità ascolta la mia voce”. Risposta alla quale Pilato, quasi infastidito, ribatte con la domanda: “che cos’è la verità?”, ma non aspetta la risposta a questa domanda, perché, come riporta il vangelo, “detto questo, uscì”.
Di fronte a questo comportamento Voltaire chiosa come “per il genere umano [sia stato] ben triste che Pilato se ne sia andato senza aspettare la risposta: se non lo avesse fatto sapremmo che cos’è la verità”.
L’impressione, tuttavia, è che Pilato non attenda alcuna risposta, perché la sua non era una domanda, ma l’affermazione scettica, formulata attraverso un quesito retorico, di chi non crede esista alcuna verità. E la conferma che questo è il convincimento che anima Pilato è proprio il suo giudizio nel processo in cui sta operando, che si esprime in un lavarsene le mani.

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