Il Popolo giudice
La chimera, di Sebastiano Vassalli è un romanzo bellissimo; in qualche modo il romanzo di un processo. Tra i tanti passi che meriterebbero di essere ospitati in questa nostra rassegna quello che segue, sul Popolo giudice, sembra tra i più significativi.
"Al sopraggiungere della carrozza, i carri si facevano da parte o venivano costretti dai soldati a togliersi di mezzo, mentre tutti quelli che ci stavano sopra gridavano, fuori di sé per l'entusiasmo: «La strega! Arriva la strega! », e i cani - se ce n'erano sul carro - abbaiavano anche loro più forte che potevano, i ragazzi facevano girare con due mani certi strumenti di legno detti raganelle, che si fabbricavano apposta per produrre frastuono, gli uomini agitavano quelle stesse filze di barattoli che erano state gli strumenti del Diavolo cioè del Carnevale, prima che Bascapè lo mettesse al bando, e che ora invece servivano per festeggiare la vittoria di Dio sul Diavolo, le donne e i vecchi gesticolavano, gridavano con gli altri: «La strega! C'è la strega! A morte! Al rogo! » Avvicinandosi la riva del Sesia, sugli incroci con le strade secondarie e negli slarghi comparvero i primi venditori di vino e bibite, di pesci fritti, d'angurie. I campi in prossimità delle strade, ovunque il granoturco e la segale erano già stati tagliati e portati via, brulicavano di carri, di cavalli, di bambini che si rincorrevano e giocavano a nascondersi, di adulti che s'erano fermati li, e mangiavano e bevevano e aspettavano di godersi da lontano quel gran spettacolo del rogo della strega che tanto - gli era stato detto – si sarebbe visto per molte miglia tutt'attorno: non era il caso d'arrivare fin sotto il dosso, dove la folla certamente era cosi fitta che poi, anche ad essere vicini, si finiva per non vedere niente! Meglio stare un po' più lontani e un po' più comodi. Arrivavano da ogni parte della bassa e anche dalle città: da Novara, da Vercelli, da Gattinara; con le famiglie, con gli amici, con i vecchi di casa, con i bambini, con i carri carichi di vino e di cibarie per far baldoria, e stare in allegria, e festeggiare la fine dell'estate. Non erano gente sanguinaria, ne malvagia. Al contrario, erano tutti brava gente: la stessa brava gente laboriosa che nel nostro secolo ventesimo affolla gli stadi, guarda la televisione, va a votare quando ci sono le elezioni, e, se c'è da fare giustizia sommaria di qualcuno, la fa senza bruciarlo, ma la fa; perché quel rito è antico come il mondo e durerà finché ci sarà il mondo. (Finché continueranno ad esserci degli uomini ci saranno i Gesucristi e le Gesucriste, come disse Antonia).
«C'è la strega! Arriva la strega! A morte! Al rogo! »
«Preparate il fuoco! Accendete il camino! E arrivata la
strega! »"
