La pena

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  • 21/09/2013
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"Nella colonia penale" di Franz Kafka andrebbe riportato per intero per come riesce a rendere le categorie di colpa e punizione, come chiavi per leggere la condizione umana.
Riportiamo un primo brano nel quale il comandante della colonia spiega all'esploratore come si svolge la somministrazione della pena

"La nostra condanna non è severa: al condannato viene scritto sul corpo coll'erpice il comandamento che ha violato. A questo condannato, per esempio", l'ufficiale accennò all'uomo "verrà scritto sul corpo: onora il tuo superiore!" (...) L'esploratore, pur avendo l'intenzione di fare diverse domande, in presenza del condannato si limitò a chiedere soltanto: "Conosce la sua condanna?". "No" rispose l'ufficiale, e voleva continuare subito le sue spiegazioni, ma l'esploratore lo interruppe: "Non conosce la propria condanna?". "No" ripeté l'ufficiale, e tacque per un istante, quasi esigesse dall'esploratore una giustificazione più precisa della sua domanda e aggiunse poi: "Sarebbe inutile comunicargliela, tanto imparerà a conoscerla sul suo corpo". (...) "Ma saprà almeno di esser stato condannato?" "Neppur questo" rispose l'ufficiale, sorridendo all'esploratore, quasi attendesse da lui qualche altra strana confidenza. "No disse l'esploratore, passandosi una mano sulla fronte "allora quest'uomo non sa, neppure ora, come è stata accolta la sua difesa?" "Non ha avuto modo di difendersi" disse l'ufficiale, guardando da una parte, quasi parlando fra sé, per non umiliare l'esploratore a raccontargli cose assolutamente ovvie.

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