L'architettura giudiziaria

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  • 21/09/2013
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Un altro racconto, che non poteva mancare in questa rassegna è In tribunale di Cechov.
L'inizio illumina anche un altro aspetto del mondo del diritto che meriterebbe di essere analizzato: quello dell'architettura giudiziaria.

"Nel capoluogo distrettuale di N., nell'edifìcio governativo d'un bruno cannella, dove, alternandosi, tengon seduta la giunta amministrativa, il collegio dei conciliatori, l'ufficio agrario, quello degli alcoolci, quello militare e molti altri, in una fosca giornata autunnale tratttava le sue cause la sezione ambulante del tribunale di circolo. A proposito del detto edifìcio di color cannella
un amministratore, locale aveva così celiato:
«Qui c'e la giustizia, qui c'è la polizia, qui c'è la milizia: è il vero istituto delle donzelle nobili».
Ma, probabilmente in omaggio al proverbio che con sette bambinaie il bimbo non ha chi lo guardi, quell'edifìcio colpisce e opprime la persona sana, non burocratica per il suo triste aspetto di caserma, la decrepitezza e la totale mancanza di qualunque comodità sia all'esterno, sia all'interno. Perfìn nelle più luminose giornate primaverili esso sembra coperto da un'ombra
fìtta, e nelle chiare notti di luna, quando gli alberi e le casucce degli abitanti, fuse in una sola ombra compatta sono immersi in un tacito sonno, esso solo si eleva, un
opprimente macigno, sul modesto paesaggio guasta la generale armonia e non dorme, come se non potesse liberarsi dai penosi ricordi degli scorsi, non perdonati falli. All'interno tutto sa di rimessa ed è sommamente privo di attrattiva".

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