L'efficienza della giustizia sommaria
Addio alle armi di Hemingway, per una rappresentazione della giustizia sommaria.
… mi afferrò al collo. Gli tirai dei calci negli stinchi e col ginocchio sinistro lo colpii all'inguine. «Sparategli se resiste» udii dire da qualcuno. «Che cos'è questa storia? » cercai di gridare, ma non
avevo una gran voce. Ora mi avevano portato sul ciglio della strada. «Sparategli se resiste» disse un ufficiale. «Portatelo indietro.» «Chi siete?» «Te ne accorgerai.»
«Chi siete?» «Polizia militare» disse un altro ufficiale. «Perché non mi avete chiesto di avvicinarmi, invece di farmi prendere da questi aeroplani? » Non risposero. Non avevano da rispondere. Erano la polizia militare. «Portatelo laggiù con gli altri» disse il primo ufficiale. «Vedete. Parla un italiano con un accento...». «Come te, razza di...» dissi. «Portatelo laggiù con gli altri» disse il primo ufficiale. Mi portarono dietro alla fila degli ufficiali sotto la strada verso un gruppo di persone in un campo accanto alla riva del fiume. Mentre ci avvicinavamo si udirono degli spari. Vidi i lampi dei fuochi e udii le detonazioni Ci avvicinammo al gruppo. C'erano quattro ufficiali in piedi l'uno vicino all'altro, di fronte a un uomo che aveva un carabiniere per parte. Un gruppo di uomini era lì in piedi sorvegliato dai carabinieri. Altri quattro carabinieri erano in piedi, appoggiati ai moschetti vicino agli ufficiali che interrogavano. Erano carabinieri con quei cappelli grandi. I due che mi tenevano mi cacciarono nel gruppo che aspettava di venire interrogato. Guardai quello che gli ufficiali stavano interrogando adesso. Era il piccolo tenente colonnello grigio e grasso che avevano preso nella colonna che interrogavano avevano tutta l'efficienza, la freddezza e il controllo di sé degli italiani che sparano senza che nessuno spari a loro.
«Che brigata?»
Gliela disse.
«Reggimento?»
Glielo disse.
«Perché non sei col tuo reggimento?»
Glielo disse.
« Non lo sai che un ufficiale deve restare coi suoi uomini?»
Lo sapeva.
Fu tutto. Parlò un altro ufficiale.
«Sei tu e la gente come te che hanno permesso ai barbari di calpestare il sacro suolo della patria ».
«La prego di scusarmi» disse il tenente colonnello. «E’ a causa di tradimenti come il tuo che abbiamo perduto il frutto della vittoria.»
« Si e mai trovato in una ritirata? » chiese il colonnello.
«L’Italia non dovrebbe mai ritirarsi »
Eravamo lì in piedi nella pioggia ad aspettare. Eravamo di fronte agli ufficiali e il prigioniero era davanti a noi leggermente spostato da un lato.
«Se intendete fucilarmi» disse il tenente colonnello «per favore fucilatemi subito senz'altre domande. E’ stupido fare domande. » Si fece il segno della croce. Gli ufficiali parlarono tra loro. Uno scrisse qualcosa su un notes.
«Abbandono di truppa, condannato alla fucilazione».
Due carabinieri condussero il tenente colonnello verso la riva del fiume. Camminava nella pioggia, vecchio, a capo scoperto, con un carabiniere per parte.
Non vidi la fucilazione ma udii gli spari. Stavano interrogando un altro. Anche questo ufficiale si era allontanato dalle sue truppe. Non gli permisero di dare una spiegazione. Quando lesserò la sentenza sul notes pianse e quando lo fucilarono stavano interrogandone un altro. Facevano in modo di essere occupati a interrogare il prossimo mentre veniva fucilato quello che era stato interrogato prima. In questo modo era evidente che non potevano ripensarci. Non sapevo se aspettare l'interrogatorio o tentare subito la fuga. Era evidente che secondo loro ero un tedesco in uniforme italiana vedevo come lavoravano i loro cervelli; posto che avessero cervelli e che lavorassero. Erano tutti giovanotti e stavano tutti salvando la patria. Il secondo esercito andava ricostituito di là del Tagliamento. Stavano giustiziando gli ufficiali dal grado di maggiore in su che si erano separati dalle loro truppe. Agivano pure in modo sommario con gli agitatori tedeschi in uniforme italianaAvevano elmetti d'acciaio. Soltanto due di noi avevano l’elmetto. Qualche carabiniere l'aveva. Gli altri carabinieri avevano il cappello grande, la lucerna. Li chiamavamo aeroplani. Eravamo in piedi nella pioggia e ci prendevano uno per uno per interrogarci e fucilarci. Finora avevano fucilato tutti quelli che avevano interrogato. Quelli che interrogavano avevano quel bel disinteresse e quella devozione a una rigida giustizia caratteristica degli uomini che si trovano a contatto con la morte senza correre rischi. Stavano interrogando il colonnello di un reggimento di linea. Altri tre ufficiali erano stati aggiunti a noi”
