Lo spettacolo del processo
Ma il processo è anche evento spettacolare.
Stendhal, Il Rosso e il Nero, ne offre probabilmente la migliore descrizione.
"Il giorno seguente, alle nove, quando Julien scese dalla prigione per recarsi nell'aula magna del Palazzo di Giustizia, a stento i gendarmi riuscirono a farsi largo tra la folla immensa che si pigiava nel cortile. Julien aveva dormito bene, era molto calmo e non provava altro sentimento che una filosofica pietà per tutta quella folla d'invidiosi che, senza crudeltà, avrebbero applaudito la sua condanna a morte. Fu molto sorpreso quando, trattenuto più di un quarto d'ora in mezzo alla folla, dovette riconoscere che la sua presenza ispirava alla gente una tenera pietà. Non udì una sola parola sgradevole."
"Ben presto tutta la sua attenzione fu attratta da dodici o quindici donne, tutte belle, che, dirimpetto allo sgabello dell'accusato, riempivano le tre balconate sopra i giudici e i giurati. Volgendosi verso il pubblico, vide che la tribuna circolare che domina l'anfiteatro era piena di donne […]. Nel resto dell'aula la folla era enorme; davanti alle porte ci si azzuffava e le guardie non riuscivano ad ottenere il silenzio".
