Sotto la toga
Un romanzo sulla professione del giudice Patto con la morte, di Stephen Becker, sempre nella meritoria collana Sellerio: poche righe di assaggio per una lettura prelibata.
“Mia madre era profondamente fiera ch'io fossi giudice, ma questo non dovevo saperlo. La nostra conversazione era formata in larga parte da motteggi. Ce n'erano anche di sboccati; era una donna di buone letture e di spirito arguto, e le piaceva citare mio padre. Ogni tanto mi tornava in mente una delle sue battute più salaci (e più salubri) proprio mentre ero in seggio - e sudavo sotto la toga obbligatoria, sforzandomi di congelare un'espressione di matura dignità su un viso ventinovenne - e ci sarebbe da sgomentarsi per la maschera che noi uomini assumiamo quando affrontiamo i nostri affari più urgenti. Quando più ci sarebbe bisogno di essere noi stessi, distesi, mortali, aperti al buon senso e alle sfumature del vero e del falso, disponibili alle suppliche urgenti della saggezza e della pietà, proprio allora ci ammantiamo d'un freddo anonimato perché meglio cadano le teste. Se i giudici dovessero sedere completamente nudi, avremmo più giustizia”.
