Un nemico del popolo

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  • 21/09/2013
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Non direttamente processuale, ma molto molto giudiziario, il brano di Orwell in 1984, segnalato di recente anche da Umberto Eco su La Repubblica del 16.5.2008.

Come al soIito, la faccia di Emmanuel Goldstein, il Nemico del Popolo, era apparsa sullo schermo. S'udì qualche fischio, qua e là, fra i presenti. La donnetta dai capelli color sabbia diede in una sorta di gemito in cui erano mescolati paura e disgusto. Prima ancora che fossero passati una trentina di secondi d'Odio, incontrollabili manifestazioni di rabbia ruppero fuor da una metà del pubblico nella sala. Durante il suo secondo minuto, l'Odio arrivò fino al delirio. La gente si levava e si rimetteva a sedere con gran rimestio, e urlava quanto più poteva nello sforzo di coprire il belato di quella voce maledicente che veniva dallo schermo. La donnetta dai capelli color sabbia era diventata rossa come un peperone e apriva e chiudeva la bocca come un pesce tratto fuor d'acqua. La bruna dietro a Winston aveva cominciato a strillare: "Porco! Porco! Porco!". Winston si accorse che anche lui stava strillando come tutti gli altri, e batteva furiosamente i tacchi contro il piolo della sedia. La cosa più temibile dei Due Minuti d'Odio non consisteva tanto nel fatto che bisognava prendervi parte, ma, al contrario, proprio nel fatto che non si poteva trovar modo di evitare di unirsi al coro delle esecrazioni. Una fastidiosa estasi mista di paura e di istinti vendicativi, un folle desiderio d'uccidere, di torturare, di rompere facce a colpi di martello percorreva l'intero gruppo degli astanti come una sorta di corrente elettrica, tramutando ognuno, anche contro la sua stessa volontà, in un paranoico urlante e sghignazzante».

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