Ancora sul recente discorso del Presidente della Repubblica: un'attitudine meno difensiva e più propositiva della magistratura

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  • 22/09/2013
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Dice benissimo il Presidente della Repubblica
"Non c'è nulla di più impegnativo e delicato che amministrare giustizia, garantire quella rigorosa osservanza delle leggi, quel severo controllo di legalità, che rappresentano - come ho avuto più volte occasione di ribadire - "un imperativo assoluto per la salute della Repubblica". Anche la considerazione della peculiarità di questa funzione, e l'inequivoco rispetto per la magistratura che ne è investita, sono invece stati e sono spesso travolti nella spirale di contrapposizioni tra politica e giustizia che da troppi anni imperversa nel nostro paese".

Ma tutto questo non può essere un motivo per arroccarsi su posizioni difensive, per sviluppare e avvilupparsi il sentimento dell'assedio, che rende la cittadella inaccessibile ad ogni critica, anche corretta, e che porta buttare fuori dalle mura, come traditori, tutti coloro che da dentro provano ad insinuare il dubbio che c'è moltissimo da riformare dentro la magistratura. Invece, come ancora scrive il Presidente, "Ne dovrebbe scaturire anche, tra i magistrati, un'attitudine meno difensiva e più propositiva rispetto al discorso sulle riforme di cui la giustizia ha indubbio bisogno da tempo e che sono pienamente collocabili nel quadro dei principi della Costituzione repubblicana".

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